venerdì 18 febbraio 2011

La mia Filosofia #1

L'uomo è un animale egoista, il più egoista degli animali. Vive l'essenza della vita nella sua incompiutezza e nella sua finitezza senza rendersi realmente conto di cosa fa e per chi, o per cosa, lo fa. L'uomo è egoista anche se crede di non esserlo; lo siamo tutti. Ognuno cerca di soddisfare il proprio interesse, andando a ledere talvolta l'interesse altrui. In altre occasioni, invece, sembra manifestarsi una specie di armonia e di collaborazione tra gli uomini. Ma siamo sicuri che l'altro esista realmente? Direte: "certo che esiste! posso toccarlo, posso parlarci, possiamo scambiarci reciprocamente qualcosa."


Ebbene, io credo che non vi siate mai posti questa semplice domanda che, seppur complessa ed articolata, vi aiuterà a ragionare: "chi sono gli altri?". Io l'ho fatto e la mia risposta (filosofica) a questo interrogativo è stata: "gli altri sono la proiezione di quello che vorremmo che essi siano". Nulla di più, nulla di meno.

Negli altri riflettiamo tutte le nostre aspettative. Anche nel caso in cui l'altro risulti essere un "cattivo" esso è stato creato così com'è dalla nostra mente. La mente umana lavora sempre (e meglio) per antitesi, per contrapposizioni e per schemi logici completamente differenti. Il cattivo è necessario per l'affermarsi del buono. Ed è proprio questo che facciamo tutti noi, inconsciamente. Creiamo realtà, realtà personali ma comuni, complesse ma che allo stesso tempo ci appaiono conosciute. Sono frutto di ciò che in realtà siamo, sono frutto di ciò che in realtà vogliamo.

La mia realtà è ora, in questo momento, proprio quella che vi sto descrivendo. La mia realtà è univoca e distante da quella degli altri. In sostanza la mia realtà è solo mia, come già detto gli altri di questo mondo sono solo proiezioni, figure immaginarie e immaginifiche create da me. E così è anche per voi, il vostro mondo non è il mio, così come io, in questo momento, non sto parlando con interlocutori terzi, ma con figure create da me stesso che assumono le vostre sembianze.

E questo è anche davvero banale. Non è affatto vero che ognuno si debba vedere e debba vedere gli altri in maniera univoca. Anzi, azzardo che è quasi impossibile trovare due persone che si vedano allo stesso modo. La risposta è proprio quella che, seppur due realtà possano venire in contatto, essere restano comunque sempre distanti e distinte.

Schematizzando, questa realtà è solo mia. La vostra realtà è solo vostra. È difficile e triste ammetterlo, ma nel nostro più profondo inconscio siamo soli, e soli dobbiamo vivere la nostra realtà. Soli assieme a tutte quelle figure che vorremo creare a nostra immagine e somiglianza, esattamente come si dice che abbia fatto qualcuno, imbevendo la penna dell'esistenza nell'inchiostro della creatività.

3 commenti:

  1. In realtà, secondo me, c'è un vero bene e c'è un vero male, ed ognuno dei due dipende dall'altro, ad esempio in un mondo "perfetto" quindi composto solo dal bene una singola persona sarebbe incapacitatà a fare buone azioni, al contrario una singola sventura potrebbe turbare una persona, farle invidiare le altre, e generare nuovo male, invece in un mondo orribile pieno di soprusi dove tutti si comportano in maniera orribile prima o poi la coscienza e il coraggio di qualcuno lo convinceranno ad opporsi a tutto ciò ed a iniziare ad aiutare gli altri, ispirandoli di fatto a cambiare le cose.

    Nel mondo equilibrato in cui ci troviamo ogni giorno veniamo continuamente a patti con la nostra coscienza, succede quando cerchiamo di ottenere un vantaggio nuocendo ad altri, cerchiamo di convincerci che sia la cosa giusta, e per non fare gli ipocriti chiudiamo un occhio anche per chi altro lo fà.

    Hai ragione, noi umani col nostro comportamento tendiamo a modificare la nostra morale, dimenticando la linea che si pone tra bene e male, e creando i grigi tra luce e buio.

    I grigi non sono di per se un male, ma ad abbusarne si finisce per cadere nel buio.

    Gli esseri umani tendono ad avventurarsi in questa strada, fatta di compromessi, giustifichiamo le nostre cattive azioni con scuse sempre più stupide, ma... finché continueremo a sentire la voce della coscienza dentro di noi avremmo ancora il tempo per correggere la rotta, noi umani siamo solitamente egoisti, ma a volte, l'uno riesce ad alzarsi e dire basta, e così schierarsi dalla parte del giusto.

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  2. In realtà, secondo me, c'è un vero bene e c'è un vero male, ed ognuno dei due dipende dall'altro, ad esempio in un mondo "perfetto" quindi composto solo dal bene una singola persona sarebbe incapacitatà a fare buone azioni, al contrario una singola sventura potrebbe turbare una persona, farle invidiare le altre, e generare nuovo male, invece in un mondo orribile pieno di soprusi dove tutti si comportano in maniera orribile prima o poi la coscienza e il coraggio di qualcuno lo convinceranno ad opporsi a tutto ciò ed a iniziare ad aiutare gli altri, ispirandoli di fatto a cambiare le cose.

    Nel mondo equilibrato in cui ci troviamo ogni giorno veniamo continuamente a patti con la nostra coscienza, succede quando cerchiamo di ottenere un vantaggio nuocendo ad altri, cerchiamo di convincerci che sia la cosa giusta, e per non fare gli ipocriti chiudiamo un occhio anche per chi altro lo fà.

    Hai ragione, noi umani col nostro comportamento tendiamo a modificare la nostra morale, dimenticando la linea che si pone tra bene e male, e creando i grigi tra luce e buio.

    I grigi non sono di per se un male, ma ad abbusarne si finisce per cadere nel buio.

    Gli esseri umani tendono ad avventurarsi in questa strada, fatta di compromessi, giustifichiamo le nostre cattive azioni con scuse sempre più stupide, ma... finché continueremo a sentire la voce della coscienza dentro di noi avremmo ancora il tempo per correggere la rotta, noi umani siamo solitamente egoisti, ma a volte, l'uno riesce ad alzarsi e dire basta, e così schierarsi dalla parte del giusto.

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